domenica 19 settembre 2010

iPad spaziale


Lo ammetto. Quando Steve Jobs annunciò al mondo che avrebbe prodotto uno strano oggetto che era troppo grande per essere un iPod e troppo iPod per essere un netbook, il mio scetticismo era forte. Insomma, va bene che il capitano Kirk della Enterprise lo usava regolarmente, ma un'astronave con tanto di equipaggio era un accessorio un po' costoso. L'iPad era un oggetto spaziale non identificato. E, diciamocelo, di cui proprio non se ne sentiva la mancanza. Quando poi è uscito ho pensato che era bello, sì. Bello ma senza neppure una porta USB. Ma come si fà?
Poi diciamo che mi è capitato tra le mani, l'ho usato qualche giorno, poi l'ho lasciato, poi l'ho ripreso e ho iniziato ad usarlo con maggior consapevolezza fino a che...
Sembra assurdo che io sia riuscito, quando avevo 20 anni, ad uscire, vedere gente, fissare appuntamenti, viaggiare, perdermi e poi ritrovarmi senza avere a disposizione un telefono cellulare.
Sembra assurdo anche che io mi chieda, come possa, oggi, fare a meno di questo oggetto spaziale che si chiama iPad, dal quale ho scritto e postato queste righe.




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