domenica 19 settembre 2010

L'ora di religione, ovvero lasciate che i pargoli non vengano a me



Abbiamo iscritto nostra figlia al primo anno della scuola dell'Infanzia, e, nella profonda convinzione che il catechismo a tre anni sia quantomeno discutibile, abbiamo stabilito che durante le due ore settimanali  previste dal concordato, lei facesse attività alternative, nella certezza che sarebbe stata in buona compagnia.
All'inizio di settembre scopriamo, con sorpresa, ma anche con un certo sconforto, che 23 bambini su 26 (o, meglio, i lori genitori) avevano aderito all'IRC, e solo 3 avevano richiesto attività alternative. Un numero troppo esiguo per consentire lo svolgimento di attività di rilievo, temiamo. E poi come la prenderà nostra figlia di essere improvvisamente esclusa dal gruppo insieme (se ci sono) ad altri soli due bambini? Veniamo a sapere che non si tratta di catechismo ma - ci assicurano - di trasmissione di valori universali e racconto di storielle tratte dalla Bibbia, e con in testa una immagine nella quale nostra figlia se ne sta nel corridoio della scuola, forse anche sola, a finire un inutile disegno mentre tutti i compagni cantano una canzone sull'arca di Noè, decidiamo di scrivere alla scuola perché inserisca anche nostra figlia nell'IRC. Siamo in Italia, quindi nessuno oserà negarci una cosa del genere.
Giusto. Siamo in Italia, per cui certo che te la negano una cosa del genere! Motivazione, ovviamente, puramente burocratica: scadenza dei termini di presentazione. Decisione formalmente ineccepibile.
Mi chiedo quanto peso abbia avuto, in questa decisione della scuola, il benessere di nostra figlia. Mi viene da pensare (e a pensar male a volte ci si azzecca) che sia solo un nome e un cognome su un tabulato difficile da correggere. Magari domani scopriremo che ce l'hanno salvata dalla grinfie di una insegnante fondamentalista. Ma oggi il nostro primo impatto con la scuola pubblica è decisamente preoccupante. E temo che questo sia niente rispetto a quello che ci aspetta.

1 commento:

  1. Grazie per le informazioni.
    Segnalo che alla scuola media Carducci di Firenze i ragazzi che hanno richiesto l'alternativa all'insegnamento della religione cattolica, attualmente frequentano le lezioni di religione, in quanto la scuola NON si è organizzata per avere un insegnante preposta all'alternativa. Questo è fortemente lesivo del diritto allo studio, sia di chi ha scelto di frequentare, che di chi invece ha scelto di esserne esonerato. CHE VERGOGNA!

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