venerdì 1 ottobre 2010

Wi-Fi free or expensive 3G?

Su L'Espresso di oggi in una breve intervista Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom, si schiera apertamente a favore del decreto Pisanu che, rendendo di fatto quasi impossibile installare un hot-spot wifi, dal 2005 tiene l'Italia tra i paesi più arretrati nella connettività internet open air, stupefacendo ogni anno migliaia di turisti che si vedono chiedere un documento per poter accedere alla rete con il proprio dispositivo mobile. Ammetto che nella mia ingenuità pensavo che il mantenimento anno dopo anno del decreto Pisanu fosse solo una ennesima prova della incompetenza e arretratezza culturale della nostra classe politica, ma in effetti non avevo pensato a quello che ormai da anni maggiormente provoca leggi e decreti: il potere delle lobby.Le case editrici impediscono l'uscita di ebook sullo store di Apple o di altri vendor, le compagnie telefoniche vedono ovviamente di buon occhio (anche se Bernabè dice di non entrarci niente) la pesante limitazione negli accessi wi-fi, che costringono chi vuole connettività all'aperto a rivolgersi a loro, pagando a caro, carissimo prezzo un servizio ogni giorno più scarso in termini di velocità e affidabilità. Ormai siamo tutti assuefatti a queste ingerenze, e i politici hanno vita facile nelle imporcele. Il 31 dicembre ri-scade il decreto Pisanu, che dal 2005, appunto, viene regolarmente prorogato. Che succederà questa volta? L'avvento sempre più massiccio di dispositivi smartphone, tablet, netbook, servirà finalmente ad impedire questo ennesimo scempio? Di certo le compagnie telefoniche vedranno proprio in questo diffondersi di dispositivi una gallina dalle uova d'oro. Riusciranno i nostri eroi ad impedirlo? Vediamo se la mobilitazione, partita in qualche modo oggi da L'Espresso, sarà questa volta più convinta. Per quello che potrà servire.

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