mercoledì 13 ottobre 2010

Niente tappi alle bottiglie

E' sempre spiacevole parlare male del lavoro degli altri, specie quando il lavoro è un lavoro molto difficile, oltre che molto rischioso e di alto valore sociale, come quello del poliziotto. Però mi suona un po' male che si cerchi di esaltare le forze dell'ordine (intese sia ben chiaro non come singoli poliziotti ma come istituzione) all'interno di quanto è accaduto ieri sera a Genova, quando è stato di fatto consentito a quegli sciagurati individui non solo di arrivare allo stadio ed entrarci, ma anche di entrarci con un vero arsenale da guerra. Se vado allo stadio io, e l'ultima volta ero tribuna non in curva, mi perquisiscono, mi cercano se ho accendini o i tappi alle bottigliette di plastica. Non voglio parlare male di quei poveretti che stanno a fare servizio all'ingresso, ma qualcosa di sicuro non torna se ieri sera sono entrate allo stadio cose un po' peggiori di un accendino o di una bottiglietta chiusa. C'è stato, come minimo, un clamoroso errore di sottovalutazione, oltre che certa incapacità di gestione. E se le partite della nazionale erano rimaste ormai tra le poche ad attirare pubblico eterogeneo e famiglie, da oggi anche qui si è chiuso. Peggio della tessera del tifoso, che, sicuramente, quelli serbi non avevano...

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