sabato 16 ottobre 2010

Lasciate che i pargoli... Epilogo?

Ricordate? Bene. Giorni fa porto mia figlia all'asilo e trovo in bacheca un documento della segreteria, firmato e vidimato, nel quale si annuncia ai genitori che "in data odierna sono scaduti i termini per la presentazione di modifiche alla scelta della IRC"; la data odierna della lettera è il 5 ottobre. La nostra domanda di modifica l'avevamo presentata il 10 settembre, respinta perché scaduti i termini. Mi innervosisco un po', tanto che mi dimentico di fotografare quell'avviso, evidentemente frutto di un tentativo frettoloso di mettere freno alle domande, e temo che sparirà a breve. Chiamo la segreteria, e mi ripetono un po' stizziti che mi hanno già detto che la mia domanda è stata respinta dal Dirigente Scolastico. Faccio gentilmente notare che il comunicato in bacheca parla chiaro: i termini sono scaduti il 5 ottobre, la mia domanda è del 10 settembre, e questo fa decadere i motivi della respinta. Mi dicono che i motivi di quel comunicato sono quelli di far cessare la richiesta di domande e che i termini reali sono quelli del 30 giugno; infatti, mi dicono, praticamente tutte le domande fatte dopo sono state respinte. Praticamente tutte. Al che io chiedo se il praticamente significa che almeno una è stata accolta. Dall'altro capo del telefono si farfuglia. In quel momento capisco che quel comunicato non è frutto di incapacità lessicale (perché bastava scrivere si ricorda che tutte le domande presentate dopo la scadenza del 30 giugno non saranno accolte) ma ben studiato per fare in modo che per qualcuno quel termine del 30 giugno non valesse. La cosa è ovviamente insostenibile, e così la faccio breve: o trovate una nuova motivazione per respingere la nostra domanda, o la accettate oppure finite sui giornali. Tre giorni dopo mi viene comunicato che la domanda è stata accettata. Tutto bene, dunque? Direi di no. Per vari motivi. Il primo è che non ci sono regole chiare, e come in tutte le cose quando non ci sono regole chiare, non ci sono regole. Il che farà comodo a qualcuno, ma è sinceramente intollerabile. Il secondo è più soggettivo: per dirla alla Ratzinger trovo inaccettabile l'IRC in una scuola dell'infanzia (e non solo) ed essermi piegato a questa cosa non mi fa certo sentire in pace con me stesso; solo che mia figlia è troppo piccola per capire quello che dovrebbero capire altri, e l'unico risultato per lei sarebbe stato essere separata da tutti i compagni. Così si sceglie il male minore. Almeno lo spero. Da quando mangia all'asilo non si può iniziare la cena se non siamo tutti a tavola e si dice Buon Appetito. Se tra qualche tempo ci obbligherà anche a farci il segno della croce e a cantare "Grazie Signore grazie, grazie" capiremo di aver commesso un errore imperdonabile. E ci toccherà ritirarla. Ma dalla scuola, stavolta! :)

Nessun commento:

Posta un commento

 
Copyright © After Fireworks