sabato 2 ottobre 2010

Come farsi pubblicità a tue spese

Potrei anche, sforzandomi un po', essere d'accordo con la scelta di mettere a pagamento le buste della spesa. Potrebbe essere un incentivo a consumarne meno, anche se basterebbe farle tutte biodegradabili. Il costo, comunque, potrebbe tranquillamente essere assorbito sul prodotto venduto. Ma quello che veramente rasenta l'assurdo è quando ti fanno pagare le buste con sopra il logo del negozio. Cosa tipica, se non esclusiva, delle grandi catene di supermercati. Chi va in giro a fare pubblicità alla Esselunga o alla Coop dovrebbe essere pagato, non pagare. Se poi proprio si vuol far pagare la busta, va bene, ma per favore obblighiamoli a vendercela bianca o, comunque, senza loghi stampati.
Questo stesso concetto potremmo tranquillamente applicarlo a quei rotoloni di carta assorbente che, al posto degli uccellini e delle ciliegie, hanno stampata sopra la pubblicità. E che invece di regalarteli o, al limite, darti dei soldi a te se li compri, te li fanno pagare poco meno dei tradizionali.
Del resto i precursori di questa pratica abnorme sono state le aziende discografiche. Ricordate i CD col bollino "Pubblicità TV" che costavano più cari perché si dovevano recuperare i soldi spesi in promozione?

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